Franz Borghese – Quotazioni e Valutazioni

Franz Borghese – vendita, valutazione e quotazioni di quadri

Siamo interessati all’acquisto e alla vendita di opere di Franz Borghese. Forniamo quotazioni, prezzi, valutazioni dei suoi quadri.

Franz Borghese vendita opere

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    GUIDA ALLE QUOTAZIONI DELLE OPERE

    Le opere di Franz Borghese sono molto ricercate e possono raggiungere prezzi notevoli. Normalmente la maggior parte delle sue opere si colloca nella fascia di prezzo compresa tra 1.000 e 2.5.000 euro.

    BIOGRAFIA

    Franz Borghese nasce a Roma il 21 gennaio del 1941 da Giacomo Borghese e Giovanna Senesi. Inizia a dipingere durante gli anni del liceo artistico in via di Ripetta, dove studia con Domenico Purificato, Giuseppe Capogrossi, Umberto Maganzini e Giulio Turcato. Nel 1964 fonda il gruppo “Il Ferro di Cavallo” e la rivista omonima.

    Nel 1968 espone il suo grande quadro “In morte di Luther King” alla sua prima personale e la sua opera “Le ombre” viene accettata e esposta alla VI Rassegna d’Arti Figurative di Roma e del Lazio al Palazzo delle Esposizioni. La Pinacoteca Comunale di Roma acquista una sua opera.

    A partire dal 1970, la sua pittura diventa più satirica e ironica: abbandona la pittura drammatica e scura per dare spazio ai primi personaggi che indossano abiti e adottano gesti degli anni ’10. Questo nuovo linguaggio richiama paralleli con artisti come George Grosz, Otto Dix, James Ensor, Mino Maccari e Heinrich Hoerle. Nel 1972 dipinge i primi studi e disegni sui militari e il militarismo.

    Borghese è profondamente colpito da Bosch e Brughel, ai quali dedica Il concerto nell’uovo, La cura della follia, La nave dei folli, ma anche da Jaques Callot, da cui trae ispirazione per alcune soluzioni prospettiche originali. Nei suoi quadri, ritroviamo anche l’influenza di Piero della Francesca. Dedica inoltre nove quadri ispirati a La carriera del libertino ad Hogarth. Ancora lo interessano Goya, per le sue grandi composizioni corali e per il modo crudo di rappresentare la violenza, Grosz e Dix, certamente, per la rappresentazione tragica e graffiante della società. Tra i contemporanei apprezza sicuramente Longanesi e Maccari.

    Nel 1970, Borghese incontra Salvatore Fiume con cui dipinge a quattro mani nel 1975 La condanna di Cristo.

    Tra i principali temi nell’opera di Borghese ricordiamo, oltre a quelli sopra citati, i Coniugi, Partita a scacchi (essendone lui un abile e appassionato giocatore), Il fascino discreto della borghesia, Ritratto immaginario. Borghese realizza numerose incisioni (Gli orrendi misfatti di Phantomas, Viva la guerra) e acqueforti (Stultifera navis – La nave dei folli e altri fatti immaginari 1978), serigrafie e litografie.

    Si dedica alla scultura a partire dagli anni ’70, con le prime opere I nuovi animali domestici e Eduardo esce dal teatro, seguite da Ufficiale e signora, Girotondo, La fotografia e La famiglia dell’ingegnere e nel 1984 realizza la scultura, Il fascino discreto.

    Degli anni ’80 sono le sculture, I trampoli e Il ritratto immaginario, la cartella di acqueforti Les amoureux – quattro acqueforti di Franz Borghese, il ciclo di dipinti La carriera del Libertino, rivisitando la serie di William Hogarth.

    Nel 1986, c’è una personale al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.

    La fascinazione per l’era di Napoleone lo spinge a scrivere e disegnare nel 1990 La battaglia immaginaria di Waterloo. Negli anni ’90 crea un grande dipinto intitolato L’atelier del pittore o la vita è un sogno (titolo provvisorio); ispirandosi alle ricerche di Cesare Lombroso, dà vita ai due cicli pittorici dedicati allo studio della figura umana, Il manuale della fisiognomica, seguito poi da Appendice al manuale della fisiognomica. Ancora di questi anni sono i primi studi per il ciclo Le macchine volanti.

    Nel 1992 a Palazzo Braschi a Roma, viene presentata una mostra di tecniche miste su faesite e di disegni dal titolo Invenzioni e scoperte, ritratti immaginari e altro. Del 1997 è la cartella di litografie Storie e misfatti del Governo Vecchio, omaggio al poeta G. G. Belli e le acqueforti della serie Tutti gli uomini del piano regolatore.

    Nel dicembre 2005, poco tempo dopo la sua ultima mostra pubblica presso il Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia, muore a Roma nella sua studio di via della Seggiola.