Carla Accardi – Quotazioni e Valutazioni

Carla Accardi – vendita, valutazione e quotazioni di quadri

Siamo interessati all’acquisto e alla vendita di opere di Carla Accardi. Forniamo quotazioni, prezzi, valutazioni dei suoi quadri.

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    GUIDA ALLE QUOTAZIONI DELLE OPERE DI CARLA ACCARDI

    Il valore medio delle opere di Carla Accardi varia a seconda della tipologia di opera, della sua rarità e della sua qualità. Le opere di maggior valore sono quelle realizzate durante la sua carriera artistica più produttiva e riconosciuta, ovvero gli anni ’50 e ’60. Il valore medio delle opere di Carla Accardi può variare da diverse migliaia di euro per un’opera più piccola, fino a diverse decine di migliaia di euro per un’opera di grandi dimensioni e di alto livello qualitativo. Va però precisato che il valore di un’opera dipende anche dalla domanda del mercato e dalla richiesta degli acquirenti, quindi può variare nel tempo.

    Opere su carta possono valere dai 1.000 euro ai 20.000, mentre le opere su tela possono valere dai 5.000 agli oltre 100.ooo.

    BIOGRAFIA DI CARLA ACCARDI

    Tra le artiste più innovative dell’arte italiana del dopoguerra, Carla Accardi era cugina della scrittrice Evi Zamperini Pucci e di Elda Pucci. Dopo aver completato gli studi classici al Liceo Ximenes di Trapani, si trasferì a Palermo per studiare all’Accademia di Belle Arti, che terminò nel 1947. Trasferendosi poi a Roma, frequentò l’Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per artisti, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni ’40 e ’70. Nel 1947 fondò insieme ad Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Concetto Maugeri, Perilli, Sanfilippo, Turcato il Gruppo Forma 1, di ispirazione formalista e marxista.

    Fino al 1949 espose alle mostre del gruppo, nel 1950 tenne la sua prima mostra personale alla Libreria Age d’Or di Roma. L’anno successivo frequentò la Libreria Salto di Milano, luogo di ritrovo degli artisti del MAC. A Parigi conobbe Magnelli. Nel 1954 iniziò ad affrontare problematiche di riduzione cromatica e segnica documentate dalla personale del 1955 alla Galleria San Marco di Roma. Nello stesso anno partecipò, invitata da Michel Tapié, alla rassegna internazionale Individualità d’oggi (Galleria Spazio, Roma; Galerie Rive Droite, Parigi).

    La ricerca di Carla Accardi si concentrò sull’automatismo segnico fino all’inizio degli anni Sessanta. Nel 1965 l’artista abbandonò le tempere a favore di vernici colorate e fluorescenti da applicare su supporti plastici trasparenti, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio, con un atteggiamento che sarà importante per gli artisti dell’Arte povera. Negli anni Settanta tornò agli schemi geometrici reiterati su grandi tele chiamate Lenzuoli che saranno presentati alla Galleria Editalia di Roma nel 1974. Le esperienze degli anni Settanta continueranno ad essere approfondite in una serie di installazioni fino al recupero di una dimensione più tradizionale negli anni Ottanta.

    Carla Accardi fece parte del movimento femminista in Italia, insieme a Elvira Banotti e Carla Lonzi costituendo il gruppo “Rivolta Femminile”. Il manifesto “Rivolta Femminile” fu redatto nella casa di Elvira Banotti a Trastevere.